- Introduzione
- Contesto
- Vita
- Pensiero
-
Opere
- Plurilinguismo
- Lullo e il catalano
- Diffusione e conservazione
- Libro della contemplazione
- Libro del gentile
- Libro dell’ordine della cavalleria
- Dottrina puerile
- Libro d’Evast e Blaquerna
- Libro dell’amico e amato
- Arte dimostrativa
- Libro delle meraviglie
- Libro delle bestie
- Desconhort
- Albero della scienza
- Albero esemplificale
- Canto di Raimondo
- Retorica nuova
- Logica nuova
- Liber de fine
- Arte breve
- Fantastico
- Arte abbreviata della predicazione
- Repertorio d'immagini
- Banca Dati / Dizionario
Cosmovisione: analogia ed esemplarismo
La concezione basilare del mondo in Lullo si adegua alla visione corrente dell’universo: i mondi divino, intelligibile e materiale disposti gerarchicamente in quest’ordine discendente, con i due mondi creati che riflettono il loro esemplare divino. Le loro relazioni comportavano la possibilità di argomentare l’ascesa per analogia dell’essere verso il Creatore; un processo reso più facile dal fatto che entrambi i mondi inferiori si suddividevano in differenti livelli. Ogni livello aveva una struttura identica poiché rifletteva lo stesso modello comune (anche se il modello si manifestava in diverse maniere nei differenti livelli). Perciò questi livelli potevano operare realmente come gradini di una grande scala, per mezzo dei quali si poteva ascendere fino a Dio attraverso la contemplazione dell’analogia dell’essere —il famoso itinerarium mentis in Deum ripreso come titolo di una delle opere più conosciute di san Bonaventura. Nel sistema specificamente lulliano, il modello che ogni livello riproduceva era il modello specifico delle ‘dignità’ di Dio o virtù archetipiche: gli attributi divini di Dio, considerati strumenti della sua attività creatrice e, perciò, riflessi in tutti gli aspetti della creazione, perché sono l’essenza stessa della sua struttura soggiacente.
La Figura piena rappresenta la cosmovisione lulliana.
Fonte: R. D. F. Pring-Mill, “L’estructura analògica de l’Art lul·liana”, in id., Estudis sobre Ramon Llull (Barcelona: Publicacions de l’Abadia de Montserrat, 1991), pp. 241-242.
Raimondo Lullo si entusiasmò per una Figura Piena costruita in un modo piuttosto complesso attraverso la ‘quadratura’ e ‘triangolatura’ del cerchio di base in modo che vi risultassero un cerchio, un quadrato e un triangolo concentrici e —secondo lui— di area equivalente, la quale rappresentava la totalità dell’essere in tutte le sue possibili manifestazioni.
Fonte: Robert D. F. Pring-Mill, “El microcosmos lul·lià”, in ibid., pag. 84.
Palma di Maiorca, Biblioteca Pubblica, ms. 1036, f. 5v